Sospesi

2023
Series of works
Lamiere zincate e smaltate, oggetti
Galvanized sheet metal and painted, objects


Questa serie di lavori vuole porre interrogativi sul rapporto uomo-tecnologia, su quello tra umani e dispositivi tecnologici. Sul rapporto con quegli strumenti esosomatici, direbbe Carlo Sini, o quelle protesi, avrebbe detto Marshall McLuhan, che hanno modificato antropologicamente le nostre relazioni fisiche e psichiche con il mondo.

Sulle superfici di lamiera zincata e/o smaltata di questi lavori sono state praticate delle fessure seguendo un modulo ricorrente nei sistemi di areazione/dissipazione dei dispositivi tecnologici.
Gli oggetti introdotti su queste superfici metalliche rimandano all’umano, come anche il sistema respiratorio della macchina, e in qualche modo mediano un certo carattere dissacratorio.

[…] L’anima di queste opere sta nel coraggio di guardare in faccia una dipendenza personale e collettiva e nel riconoscere alle macchine un ruolo così centrale da soffermarsi a pensare al loro respiro: le fessure praticate sulle superfici dei Sospesi riproducono infatti gli schemi dei sistemi di aerazione/dissipazione dei dispositivi tecnologici – dagli impianti di condizionamento ai frigoriferi ai forni ai computer – e non è un caso che all’interno di questi Sospesi sia stato lasciato uno spazio vuoto, nero, silenzioso, un’incognita da offrire all’immaginazione.
Se infatti da una parte Costanzo sembra chiedersi cosa ne sia, ormai, del nostro “tempo marginale” – la definizione la prende dal Dorfles de L’intervallo perduto –, cosa ne sia di quei tempi residuali che dovrebbero costituire la nostra pausa dagli impegni, dall’altra non nasconde l’interesse per ciò che accade all’interno di quella dimensione interstiziale situata tra i microchip e l’esoscheletro di uno smartphone, tra il corpo refrigerante e la calotta di un frigo. D’altronde il Sospeso #1, dalle cui griglie esce una bellissima extension castana, incarna perfettamente la situazione di estremizzazione di un processo alienatorio: psicologi e sociologi riferiscono che ci sono bambini che la mattina, uscendo di casa per andare a scuola, salutano Alexa. Per molto tempo tutto questo è stato appannaggio di film di fantascienza più o meno rassicuranti, più o meno inquietanti; oggi quella soglia tra realtà e finzione si va assottigliando in una quotidianità che appare pronta a fare un salto capitale, senza che si sia sufficientemente riflettuto sull’altra faccia di tale definitiva rinuncia all’umano. […]

Daniela Bigi


This series of works aims to question the relationship between humans and technology, specifically the relationship between humans and technological devices. It explores the connection with those exosomatic tools, as Carlo Sini would say, or those prostheses, as Marshall McLuhan might have put it, that have anthropologically altered our physical and psychological relations with the world.

On the galvanized and/or enameled metal surfaces of these works, slits have been made following a pattern commonly found in the ventilation/dissipation systems of technological devices. The objects introduced onto these metal surfaces reference the human element, as does the breathing system of the machine, in a way that conveys a certain irreverent character.

[...] The soul of these works lies in the courage to confront both a personal and collective dependence and in acknowledging the machines' role as so central that it warrants pausing to contemplate their breath: the slits made on the surfaces of the "Sospesi" (Suspended) indeed replicate the patterns of the ventilation/dissipation systems of technological devices—from air conditioning systems to refrigerators, ovens, and computers—and it is no coincidence that within these "Sospesi," a void, black and silent, has been left, an unknown element to be offered to the imagination.
In fact, on one hand, Costanzo seems to wonder what has become of our "marginal time"—a term borrowed from Dorfles' L’intervallo perduto—what has become of those residual moments that should constitute our pause from obligations. On the other hand, he does not hide his interest in what happens within that interstitial dimension located between the microchips and the exoskeleton of a smartphone, between the cooling system and the casing of a refrigerator. After all, Sospeso #1, from whose grilles a beautiful chestnut hair extension emerges, perfectly embodies the extremization of an alienating process: psychologists and sociologists report that there are children who, in the morning, greet Alexa as they leave the house for school. For a long time, all this was the domain of more or less reassuring, more or less disturbing science fiction films; today, that boundary between reality and fiction is thinning in a daily life that seems ready to take a capital leap, without sufficient reflection on the other side of such a definitive renunciation of the human. [...]


©️ 2019—2023  Alessandro Costanzo 
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