Same green, same sky
2020
Installation project
Webcam, sound recorder, inner tubes, sound installation
Variable dimensions
Maison Gregoire - Uccle (BE) | Private garden - Catania (IT)
Curated by Emmanuel Lambion
In collaboration with MUSUMECI contemporary
Il lavoro nasce da una riflessione su chi non si è mai mosso dal proprio luogo di origine.
Due webcam “innestate” su due alberi, una nel giardino della Maison Grégoire e un’altra in un giardino privato in Sicilia, sono state messe online 24/24 h. alcuni giorni prima dell’inaugurazione del progetto.
L’installazione è una sorta di “liberazione” processuale dello sguardo di una pianta che si trasforma in un essere ibrido, capace di trasmettere confidenze e visioni a un pubblico straniero via internet.
Parallelamente, un’installazione sonora all’interno dell’abitazione combina i frammenti di due interviste a persone che mai, o molto raramente, hanno lasciato il luogo di nascita, rispettivamente la Sicilia e Bruxelles.
Entrambi sono invitati a immaginare una terra estranea, come fossero l’una familiare all’altra.
L’intreccio di astrazioni linguistiche prodotto dalla combinazione di estratti delle interviste, a metà tra francese e siciliano, mette in luce il rapporto specifico sviluppato dagli autoctoni con il rispettivo luogo di origine, dando vita a un dialogo surreale, dal quale traspaiono pensieri e progetti intimi.
Alcuni disegni sono stati sviluppati successivamente.
Due webcam “innestate” su due alberi, una nel giardino della Maison Grégoire e un’altra in un giardino privato in Sicilia, sono state messe online 24/24 h. alcuni giorni prima dell’inaugurazione del progetto.
L’installazione è una sorta di “liberazione” processuale dello sguardo di una pianta che si trasforma in un essere ibrido, capace di trasmettere confidenze e visioni a un pubblico straniero via internet.
Parallelamente, un’installazione sonora all’interno dell’abitazione combina i frammenti di due interviste a persone che mai, o molto raramente, hanno lasciato il luogo di nascita, rispettivamente la Sicilia e Bruxelles.
Entrambi sono invitati a immaginare una terra estranea, come fossero l’una familiare all’altra.
L’intreccio di astrazioni linguistiche prodotto dalla combinazione di estratti delle interviste, a metà tra francese e siciliano, mette in luce il rapporto specifico sviluppato dagli autoctoni con il rispettivo luogo di origine, dando vita a un dialogo surreale, dal quale traspaiono pensieri e progetti intimi.
Alcuni disegni sono stati sviluppati successivamente.
The work stems from a reflection on those who have never moved from their place of origin.
Two webcams “grafted” into two trees, one in the garden of the Maison Grégoire and the other in a private garden in Sicily, were put online 24/24 h. a few days before the inauguration of the project.
The installation is a kind of processual “liberation” of the plant’s gaze transforms itself into a hybrid being, capable of transmitting confidences and visions to a foreign audience via an online platform.
In parallel to this, a sound installation installed in the house combines the fragments of two interviews carried out with persons who never, but very occasionally, left their place of birth, one in Sicily, one in Brussels. Both were invited to imagine a land alien to themselves, the one so familiar to the other.
The intertwined linguistic abstraction created by the combination of excerpts of their respective interviews, halfway between French and Sicilian, highlights the specific relationship they developed with their respective place of origin, whilst giving birth to a surreal dialogue, where they reveal intimate thoughts and projections.
Some drawings were developed later.
Il centro d'arte indipendente Maison Grégoire, situato in un fiore all'occhiello del Modernismo del 1933 di Henry van de Velde, è stato creato nel 1995 su iniziativa di Véronique e Philippe Terrier-Hermann in associazione con il proprietario, Thomas Simon. Per i fondatori dell'associazione si trattava di rendere questo luogo accessibile al pubblico, allestendo un programma di mostre di giovani artisti, belgi e della scena internazionale. Nel 1996, i fondatori hanno aperto il programma invitando curatori esterni come Pascal Beausse, Anne Wauters, Jean-Paul Jacquet, Stéphane Roussel o Florence Derieux e, dal 2008, Emmanuel Lambion.
Dal 1995 l'Observatoire-Maison Grégoire ha presentato il lavoro di più di cento artisti come Edith Dekyndt, Runa Islam, Christoph Draeger, François Curlet, Ann Veronica Janssens, Barbara Visser.