Un ambiente cilindrico delimitato da fasce di materiale sintetico di solito utilizzate come dissuasori per volatili, occupa uno spazio similmente a quello di uno stanzino o cabina doccia. Il visitatore vi entra, sosta e interviene tagliando con delle forbici una delle fasce, all’altezza desiderata.
Il pubblico, così, determina la progressiva scomparsa di una soglia e diviene responsabile di una radicale alterazione della condizione iniziale in cui l’opera si identificava come rifugio precario o ipotetico nascondiglio.
Nell’ingenuo processo distruttivo, il pubblico compie un atto brutale generando una reazione a catena che porterà alla cancellazione delle originali condizioni di sicurezza e stasi.
Due numeri in alto indicano le due ore esatte della detonazione delle bombe atomiche sul Giappone.
A cylindrical environment delimited by strips of synthetic material usually used as bird deterrents, occupies a space similar to that of a small closet or shower cabin. The visitor enters and lingers, and intervenes by cutting one of the strips at the desired height with scissors.
Thus, the public determines the gradual disappearance of a threshold and becomes responsible for a radical alteration of the initial condition in which the work identified as a precarious shelter or hypothetical hiding place.
In the naive destructive process, the public carries out a brutal act generating a chain reaction that will lead to the cancellation of the original conditions of safety and stasis.
Two numbers at the top indicate the exact times of the detonation of the atomic bombs on Japan.
The Jolly House, 2022, curated by Margherita Verzocchi, Benedetta Nassini, Jennifer Regalia, Beatrice Timillero, Villa Verlicchi, Ravenna, IT.