Discontinuo #4
Artist recidency
curated by Collettivo Flock 
Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, IT.


Allegoria del giorno è il rituale autocelebrativo che Alessandro Costanzo esegue per l’intera durata della residenza: a giorni alterni lavora e riposa contrastando l’esigenza contemporanea di inseguire il tempo, venendo meno alle dinamiche di in un sistema basato sulla sovrapproduzione di immagini e concetti.
Le sezioni di luminarie che occupano la stanza hanno avuto il peso specifico dell’acqua ingerita dall’artista nei giorni di riposo, con l’intento di dichiarare il suo stare in un luogo e in un tempo che si determina nello scorrere paradossale tra pianificazione e imprevisto. Concedere a un oggetto di raccontare la trasformazione del proprio corpo, infatti, ha molto a che fare con l’accidentalità. Se la sua ricerca si caratterizza per un’attenzione minuziosa al dettaglio e il progetto parte da un disegno specifico, la sua messa in atto fallisce ripetutamente e la luminaria diventa il feticcio di una pratica festiva che Costanzo sceglie come pretesto per celebrare il suo stesso giorno. Una volta cotta l’argilla, pesata e modellata nei giorni di attività, ha perso una parte di quel peso che nel momento dell’esposizione, quindi della condivisione con il pubblico, l’artista restituisce nel titolo: ognuna delle sculture è intitolata con il peso mancante, quello perso durante la cottura, che l’ha trasformata da manufatto in oggetto artistico.

Silvia Maiuri

Allegoria del giorno is the self-celebratory ritual that Alessandro Costanzo performs for the entire duration of the residence: on alternate days he works and rests, contrasting the contemporary need to chase time, failing the dynamics of a system based on the overproduction of images and concepts. The sections of “luminaria” that occupy the room had the specific weight of the water ingested by the artist in the days of rest, with the intention of declaring his stay in a place and in a time that is determined in the paradoxical flow between planning and unexpected. Allowing an object to tell the transformation of one's body, in fact, has a lot to do with randomness. If his research is characterized by meticulous attention to detail and the project starts from a specific drawing, its realization fails repeatedly and the “luminaria” becomes the fetish of a festive practice that Costanzo chooses as a pretext to celebrate his same day. Once the clay is fired, weighed and modeled in the days of activity, it has lost a part of that weight that the artist returns in the title at the moment of the exhibition, therefore of sharing with the public: each of the sculptures is titled with the missing weight, the one lost during firing, which transformed it from an artifact to an artistic object.





©️ 2019—2023  Alessandro Costanzo 
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